Il Patto di Palazzo Vidoni fu sottoscritto il 2 ottobre 1925, agli albori della dittatura fascista, presso Palazzo Vidoni Caffarelli tra la Confindustria e la Confederazione delle corporazioni fasciste che di fatto eliminò il sindacato libero. Il patto recitava:

Il regime avocava così a sé la rappresentanza sindacale con il consenso della Confindustria, che da quel momento avrebbe avuto come referenti sindacali le corporazioni fasciste e non più i sindacati liberi, né cattolici (leghe bianche), né socialisti (cgdl), primo passo verso il consolidamento del regime e la costruzione della terza via del fascismo che avrebbe portato alla Carta del lavoro nel 1927 e alla costituzione della Camera dei fasci e delle corporazioni nel 1939.

Note

Bibliografia

  • Castronovo, Valerio, La storia economica, in Ruggiero Romano e Corrado Vivanti (a cura di), Storia d'Italia, vol. 4, Einaudi, 1975.

Voci correlate

  • Sindacalismo fascista
  • Politica economica fascista
  • Politiche sociali del fascismo
  • Carta del Carnaro
  • Corporativismo
  • Carta del Lavoro
  • Consiglio Nazionale delle Corporazioni

Architettura e storia di Palazzo Vidoni Caffarelli e la facciata

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