La frequenza di campionamento descrive in hertz il numero dei campioni presenti in un secondo di segnale digitale (da digit, che in inglese significa "cifra" e che nel mondo informatico/elettronico varia al significato "cifra binaria").
Caratteristiche
Ogni singola misurazione del segnale corrisponde ad un numero memorizzato, e viene detta campione; nella produzione dei campioni avvengono generalmente innumerevoli errori di campionamento, ascrivibili soprattutto alla stessa forma digitale con cui sono memorizzati, che per forza di cose deve essere rappresentata su un numero di cifre finito; se nella teoria è sufficiente, nota la larghezza di banda del segnale, applicare il teorema del campionamento di Nyquist-Shannon per ottenere la frequenza ideale, tale da consentire la completa ricostruzione del segnale a partire dai suoi campioni, nella pratica la ricostruzione perfetta risulta spesso impossibile, ed anzi si introducono volontariamente degli errori di precisione per ridurre il numero di cifre necessarie, procedimento che prende il nome di quantizzazione. Nella maggior parte delle applicazioni ciò non costituisce un problema, perché una rappresentazione approssimata è più che sufficiente a consentire un'interpretazione corretta del segnale (ad esempio nel caso di segnali sonori, grafici o multimediali).
Un esempio è il supporto digitale nato dallo studio della frequenza di campionamento di segnali audio è il "cd" o "compact disc", esso prevede che il segnale audio analogico sia prima digitalizzato ad una frequenza di 44,1 kHz a 16 bit (la larghezza di banda delle frequenze udibili è di 22 kHz e per il teorema del campionamento di Nyquist-Shannon la frequenza di campionamento deve essere al minimo il doppio che quindi risulta 44,1 kHz)
Audio
Nell'audio digitale, le più comuni frequenze di campionamento sono:
Voci correlate
- Campionamento audio
- Campionatore
- Teorema del campionamento di Nyquist-Shannon
- Aliasing




